Il cd si apre con un brano, Val Boreca, contaminato da diverse influenze che rimandano ad un viaggio tra le sponde dei vari continenti, sia per il timbro degli strumenti che per le sonorità che sanno di nord e di sud del mondo assieme. Un vero e proprio biglietto da visita per il quartetto di Fabio Turchetti che – così come in Dialogo, il disco realizzato con Bishara e Congedo – anche in questo lavoro si cimenta in un continuo peregrinare tra le diverse situazioni popolari, inclusa quella jazzistica, come traspare ad esempio nel secondo brano, 15 maggio, caratterizzato da un lento walking, tipico della ballad, eseguito dal sax baritono di Alberto Venturini. Nel disco c’è una costante alternanza di ritmi e atmosfere che si muovono da un paese all’altro. Il bandoneon suonato dal leader inevitabilmente ricorda la grande tradizione della musica argentina, come nei brani Finisterre e Dormi sotto gli alberi. Inoltre in quasi tutti i pezzi di questo lavoro c’è una presenza costante di frasi modali-popolari tipiche della musica etno-folk.
Le composizioni di Fabio Turchetti siano davvero interessanti e frutto di un lavoro attento e preciso generato da una reale e passionale ricerca sulle tradizioni della musica popolare.
Molto intenso il brano Forme e figura che dà il titolo all’album, un malinconico pop-waltz.
Il cd si chiude con un brano popular-reggae intitolato La partenza a voler significare che alla fine di questo viaggio di sicuro Turchetti preparerà presto le valigie per un nuovo giro intorno ai cinque continenti per continuare la sua ricerca. Complimenti di cuore a questo bravo musicista.Massimo Severino per jazzconvention