L’essenza musicale del songwriter Fabio Turchetti appare dicotomica. Da un lato, è orientata verso mondi sonori che sconfinano dall’Italia. Basti ricordare progetti di assoluto pregio quali Pura vida, imbevuto di elementi latinoamericani, e Tre modi per dire rumba. Dall’altro, le tradizioni di Cremona, sua terra natia, rimangono una costante del percorso artistico da lui sviluppato, come dimostra la scelta di fondare, nel 2005, insieme al contrabbassista Enzo Frassi, l’etichetta Consorzio Produttori Cremonesi, con l’intento di riscoprire e valorizzare le espressioni musicali radicate nel territorio della bassa padana. Da questo humus, Turchetti ha realizzato l’album Capricci cremonesi ispirandosi alle partiture del compositore e concittadino Tarquinio Merula (1594-1665). Il live, registrato il 14 aprile 2006 al Teatro Filo, disvela un’architettura etnojazz costruita sull’intreccio di vari strumenti, tra cui harmonium, flauti e bouzouki. Un disco sospeso tra passato e presente, tra echi barocchi e atmosfere popolari, che conferma le doti creative di Turchetti mettendo al contempo in evidenza la bravura dell’ ensemble al suo seguito.
Silvia Turrin, World Music Magazine maggio-giugno 2007