Lista dei brani
1 Cando pinso al turmendo (Grechesca)
2 Basalù
3 Mi xe stao in tutte cande (Grechesca)
4 Aγία Σοφία (Agia Sofia)
5 Rakalj
6 Como viver mi’ l posso (Grechesca)
7 Stato da Mar
8 Zattere
9 Terra d’Otranto
10 E vu, fiume, chie dèu tributo (Grechesca)
11 Acaya
12 San Marco
Musiche di Fabio Turchetti
I testi delle Grechesche sono di Antonio Molino
Formazione
Luca Congedo – flauti
Stefano Torre – voce, lauto cretese, tamburo a cornice
Fabio Turchetti – organetti
Lorenzo Colace – chitarra classica
Su Qi – violino
Riccarda Dacquati – clarinetto
Simona Maffini – cori
Produzione
Prodotto da Fabio Turchetti e Luca Congedo per l’Università del Salento
Registrato nel giugno 2011 allo studio Matatigre (Cr)
Mixato e masterizzato da Cristian Merli allo studio CDM (Cremona)
Tutte le musiche e gli arrangiamenti di Fabio Turchetti
Cover foto di Fabio Congedo
Libretto
I Khaossia si vestono da galeotti a bordo della nave di Annibale Basalù, console per la Re-pubblica di Venezia a Otranto nel xvi secolo. In sua compagnia intraprendono un ipotetico viaggio con destinazione le coste assolate di Terra d’Otranto, partendo dai salotti della ricca e opulenta Serenissima e toccando i porti dello Stato da Màr, le terre su cui imperava il leone di San Marco. Per centinaia d’anni il predominio veneziano nel Mediterraneo non è stato solo politico ed economico. La sapiente e interessata mano tentacolare della Serenissima, infatti, ha permesso che terre, anche lontane, entrassero in contatto tra loro contaminandosi culturalmente. Si trattava prevalentemente di popoli accomunati da un altro elemento, il mare, visto come fonte di ricchezza, di vita, di ispirazione artistica. I brani sono stati composti ispirandosi alle immaginarie atmosfere dei porti toccati dalla galea, cercando di far emergere nei luoghi, metaforicamente rappresentati dalle tracce, un denominatore comune, ovvero il dna marino e mediterraneo.Anche questa volta i Khaossia hanno attinto dal repertorio antico, ripescando e stravolgendo in chiave folk, quattro Grechesche (una sorta di villanella dal carattere burlesco, pittoresco ed eterogeneo) pubblicate nel 1571 dal compositore veneziano Andrea Gabrieli. I testi, rispettati nell’esecuzione dai Khaossia, furono composti dall’eclettico Antonio Molino detto Burchiella, rappresentante della letteratura stradiostesca, e utilizzano una sorta di fusione linguistica tra veneziano, istriano, dalmata e greco. Molino fu un attore comico, un poeta, un compositore e un mercante di professione. Il perfetto compagno di viaggio dei Khaossia.
La destinazione del viaggio è la Terra d’Otranto dove la comunità veneziana era presente già nell’836 quando aiutavano, con le loro navi da guerra, Longobardi e Bizantini a tenere lontani i pirati saraceni dalle coste adriatiche. I Veneziani si stanziarono nel Salento, tra il XV e il XVIII secolo, assumendo da subito incarichi pubblici, al fine di tutelare i propri interessi commerciali e garantirsi i preziosi porti. Le testimonianze di questa “fratellanza” forzata tra Venezia e la Terra d’Otranto sono evidenti ancora oggi nel palazzo del governo cittadino di Lecce e nella cappella di San Marco con il suo immancabile leone.
Tra le tante famiglie veneziane che si stanziarono nel Salento, i Khaossia hanno scelto di viaggiare con i Basalù, famiglia inquieta e con una storia intrigante, che per anni furono alla guida della città di Otranto. Il gruppo salentino ha riunito per questo cd, oltre al nucleo centrale composto da Luca Congedo, Fabio Turchetti, che ha curato come sempre la composizione e l’arrangiamento dei brani, e Stefano Torre, altri amici di diversa formazione e provenienza.
L’obiettivo è stato quello di ricreare, anche all’atto della registrazione, l’atmosfera degli incontri casuali che avvenivano nei porti del Mediterraneo, tra musicisti diversi, per lo più dilettanti e mercanti. Atmosfere surreali ricreate dall’affiancamento di strumenti musicali lontani per genere (colto e popolare) e collocazione spazio-temporale. Traversa rinascimentale, laouto cretese, violino, tamburo a cornice salentino, organetti, chitarra si fondono insieme in questo cd con naturalezza.
Luca Congedo, 2012