Questa storica formazione nasce oltre trent’anni fa a Calvatone, nella bassa cremonese, per puro piacere, cantare insieme e divertirsi. Ma erano tempi di forte impegno politico e dall’incontro con la Lega di cultura di Piadena (geograficamente attigua) scaturì una presa di coscienza importante: attraverso il canto popolare è possibile ripercorre la storia, non certo quella ufficiale bensì quella tramandata oralmente da padre in figlio. Maria Teresa Aiazzi, Bruno Fontanella, Ilic Rubizzi, Leardo Taraschi ed Enrico Tavoni sono i “Giorni Cantati” ancora attivi oggi (solo Fontanella e Tavoni presero parte nel 2002 alla realizzazione del cd “Quando bandiera rossa si cantava” ma del gruppo originario è rimasto intatto lo spirito) fortemente compresi nel loro ruolo di testimoni e ambasciatori di un modo di cantare a cappella che fortemente contrasta con quel che si ascolta oggi. Non si atteggiano però a maestri, anzi, nel loro modo di porgere prevale il muoversi sotto traccia, per non dare fastidio, per non togliere la centralità al canto, che è la ragione vera che li tiene insieme. La scelta dei brani, tratti dall’immenso repertorio, vede (insieme a titoli meno noti) alcune immancabili citazioni: “bella ciao” delle mondine, “mamma mia dammi cento lire”, ”il tragico naufragio della nave Sirio”, fuoco e mitragliatrici”, “Gorizia” e “donna lombarda” che non mancano però d’interesse nella versione dei cremonesi. Un cenno di gratitudine alla coraggiosa etichetta condotta da Fabio Turchetti che si ripromette di riscoprire le tradizioni musicali della città lombarda e di valorizzare i musicisti residenti sul suo territorio.
Dario Levanti in: Folk Bulletin